domenica 25 dicembre 2011

ma sono carinissimo

Dato questa è ufficialmente la centesima striscia di Bambini la pubblico pure in codesto spazio digitale.
ah! ho smesso di disegnare Bambini.

sp

martedì 20 dicembre 2011

le tette di Lucy


Per utilizzare un'altra citazione, potrei dire, "siamo già in quel periodo dell'anno?"
Si, sto ancora rileggendo American Gods. Ormai ho perso il conto. Eppure, questa scena mi mette ancora in soggezione.

sp

giovedì 1 dicembre 2011

Ho perso il Moleskine.
Vi era contenuta la mia ultima 24 ore e una nuova storia breve di cui ero particolarmente orgoglioso, oltre ad un po' di sketch.

sp

domenica 27 novembre 2011

su Alan Moore \ Neil Gaiman e su Bambini

Sul sito Neilgaimania trovate un mio intervento sull'omaggio di Neil Gaiman ad Alan Moore contenuto nel volume Le Straordinarie Opere di Alan Moore ( forse manca qualche virgola.


Segnalo in oltre che lo scanner è tornato a fare il suo dovere. Così il blog su Bambini si è rianimato...per ora.


sp



domenica 20 novembre 2011

mercoledì 2 novembre 2011

White Lies - Bigger Than Us

Semplicemente. Questo video mi piace e la canzone pure. Continuo a non darci un senso ma mi piace quel bimbo tutto gasato. Direi epico. Bon!

mercoledì 19 ottobre 2011

mi chiedo...

...in cosa sta la bellezza in opere così tristi?

                                           
                                                 [Samurai Champloo - di Shinichiro Watabe]
 sp

lunedì 10 ottobre 2011

La Jetée di Chris Marker

Devo ringraziare chi mi ha consigliato questo lavoro. Mi è piaciuto così tanto che ho voluto inserirlo in questo spazio, chissà che, magari anche qualcuno di passaggio che capitasse per caso, non lo scopra.
Io stesso, pur sapendo della sua esistenza da tempo, non l'avevo ancora visto. Capita a volte, almeno capita a me, che ci siano opere consigliate e che non ci attirino più di tanto. Eppure,una volta decisisi a fruirle, ci si maledice per il tempo perso.
Ho usato il termine generico "lavoro" non a caso in quanto non sono in grado di definirlo. Si tratta di una narrazione su una sequenza di immagini ferme. l'effetto che, detto così, potrebbe sembrare statico acquista invece una vivicità e un trasporto di d'emozione che solo guardandolo potrete capire.
Il tutto dimostra essere diverso da ogni altra forma espressiva e contenerle tutte.
La storia si ispira esplicitamente alla trama del film "L'Esercito delle Dodici Scimmie" di Terry Gilliam (film che io adoro se può interessa). Pur avendo uno sviluppo molto simile si arriva a degli effetti molto diversi.
La storia parla soprattutto di ricordi, di sensazioni, momenti fermi che non sono più e che, allo tempo, sono ancora. L'immagine ferma amplifica l'effetto. Incredibilmente , senza che noi ce ne accorgiamo, ricrea la sensazione più che l'immagine in se. Il risultato è inaspettato.

sp



domenica 9 ottobre 2011

lunedì 5 settembre 2011

Pensiero Fisso



...che male c'è se mi resta impresso per tutto il giorno il pensiero di un cane con la gamba di legno. E mi fa pure ridere!

sp

domenica 17 luglio 2011

Un paio d'occhiali per guardarsi meglio attorno


[Immagini rubate a Eleonora Antonioni in quanto non ho batterie nella fotocamera.]

La prima regola è "non giudicare un libro dalla copertina", regola estendibile a cd, dvd e, ovviamente, fumetti.
Io dico che ci si deve fare attirare dalle copertine. E' il primo livello di contatto che abbiamo con un'opera e può dire molto su di essa. Ovviamente c'è il rischio di sbagliarsi ma, in varie occasioni, mi è capitato di essere colpito da una copertina, tanto da farmi superare il fossato del "non so cos'è".

Posso dire che mi sia capitato questo con i lavori di Eleonora Antonioni. Da qualche tempo seguo il suo Tumblr: My thoughts in black and white. un diario giornaliero a fumetti, fiko no? Sempre più curioso di scoprire altri suoi lavori, dopo aver letto un'intervista per Teira e aver visto altre sue illustrazioni mi son deciso ad acquistare tre suoi fumetti.

Il Giorno che Scommisi la Testa col Diavolo…

E’ una storia breve uscita per l’etichetta di autoproduzioni Teiera.

Racconta di una ricerca. La protagonista, la stessa autrice del fumetto, ai tempi delle medie vede per caso uno spezzone di un film così strano e allo stesso tempo affascinante, tanto da restargli dentro per anni portandosi addosso il desiderio di rivederlo.

Il tratto è fresco e curato. Un bel bianco e nero pulito e personale. Ogni pagina è equilibrata nel raccontare ciò che deve, il lettore ne viene catturato ma tutto è essenziale e mai di troppo. La parte forte la fanno le scene evocative che raccontano, senza raccontare, il film in questione.

In tutto ciò emerge anche la passione per il cinema di Eleonora, attraverso piccoli rimandi visivi e alle riflessioni che possono emergere dai dialoghi presenti nella storia. Riflessioni che ogni appassionato avrà avuto riguardo alla propria arte prediletta.

Il Giorno che Scommisi la Testa col Diavolo… è stata una scoperta davvero piacevole, una sorpresa. Mi ha catturato un po’ come un film di un noioso pomeriggio di inattività che ti sorprende per la sua bellezza.

Vintage Ads + Estate

Questi due albetti autoprodotti da Eleonora Antonioni con la sua etichetta Self Publishing corrispondo al numero 0 e all’1 della collana Piccoli Diari.

Le copie, rigorosamente fatte a mano (potete trovare nel blog dell’autrice il procedimento di copertinamento con tanto di ferro da stiro!), hanno la bellezza dei manufatti artigianali e curati ad uno ad uno. Tanto che le copie sono numerate..

Come dice il nome stesso della collana, ogni albo riproduce un piccolo diario, un mini blocco d’esperienza.

Vintage Ads è una raccolta di illustrazioni che si rifanno alle pubblicità degli anni ’30, rifacendosi alla loro estetica, ormai così lontana ma ancora ammaliante. I toni lasciano il nero acceso per un “seppia” d’altri tempi e delle lievi sfumature calde. Il tratto di Eleonora riporta nel suo diarietto la bellezza di un’arte finalizzata alla pubblicità di prodotti di tutti i giorni, entrando in risonanza con l’artigianalità del prodotto che tengo in mano ho la sensazione che sia proprio quello il senso di queste figurine: riprodurre il gusto per le cose ben fatte.

Estate è una vero e proprio diario, un pomeriggio al bar. Il gusto della quotidianità. Il tutto attraverso gli occhi della giovane artista. Un particolare che mi ha colpito: nella seconda pagina, il gesto di toccarsi il collo con le dita della mano nel momento di ordinare. Un gesto banale ma così personale e naturale.

In questi albetti lascia il lettering digitale per una scrittura a mano che rende il tutto efficacemente più personale e “vero”.


Per saperne di più visitate: http://eleonora-antonioni.blogspot.com/
e qua il suo shop: http://eleonorart.bigcartel.com/

sp

giovedì 7 luglio 2011

Il solito gigante al concerto

Per una persona alta non c'è cosa più insopportabile di trovarsene davanti una ancora più alta.

Non lo sopporto.

sp

venerdì 24 giugno 2011

questo è l'ultimo....



dato che ciclicamente passo dall'esaltazione per i miei lavori al voler spezzare ogni utensile che possa tracciare segni continuo ad aprire nuovi blog. logico vero?

quindi ora c'è anche:

- Il Mio Vero Volto (altro spazio Shockdom in cui inserire di tutto un po' e ordinare vecchie storie)

- Il Carnet del Matto (che raccoglie più che altro schizzi fatti al volo, a che a chi servirà? boh)

sp

martedì 21 giugno 2011

Parlando di ANIMAls (si, mi piace e voglio che continui)


Sono sempre stato affascinato dalle riviste. Specialmente di quelle a –e sui- fumetti. Eppure, fino ad ora, non ne ho mai seguita nessuna. Ho sempre trovato una qualche scusa per non prenderla. Troppo cara. Questa non mi ispira. Non ne ho sentito parlare bene. Ne ho sentito parlare troppo bene. Continuavo perciò a lasciarle tutte sullo scaffale della fumetteria.

Alla fine -meglio tardi che mai si dice- mi son buttato e ho acquistato Animals. Sono stato influenzato anche dal sapere che avrebbe contenuto una storia di un dato autore, di cui non dirò si tratta di Makkox. L’importante è che l’ho acquistata e che ne son rimasto soddisfatto. Più che soddisfatto. E un po’ in colpa, dato vengo a sapere che è in difficoltà e deve prendersi l’estate per assestarsi che lo so che uno non cambia le cose ma magari si. Quindi eccomi qui a parlare della rivista Animals. Parlo per chi non la conosce, per chi la conosce ma non la legge e per che la legge e ne vuol parlare.

Animals, o meglio ANIMAls, è una rivista che in particolar modo parla di e a fumetti ma si prende anche lo spazio per racconti, articoli di approfondimento, qualche recensione. Insomma tutto ciò che è cultura. Vi si respira aria di libertà. E’ l’occasione di scoprire autori che non si conoscevano e di cui si è solo sentito accennare ma che, nel marasma dell’editoria attuale, si fatica a saperne di più. Personalmente, sono uno di quelli che tiene alla qualità di quel che legge e che si lamenta di quanto poco spazio ci sia per materiale davvero interessante. Ancora non posso acquistare TUTTO quello che vorrei. Devo fare una scelta, questo si, questo no. Questo mi interesserebbe, ma non so, forse dovrei, ma non ne so nulla, e se poi è una ciofeca? Ci si deve anche buttare per scoprire qualcosa di nuovo, e bello. Provate a leggere Animals. Ecco, Animals risveglia proprio il piacere delle lettura, essendo rivista lo si può leggere nell’ordine di storie che si preferisce. Tanto non si sbaglia. Lo si può leggere dove si vuole, tenere comodamente in ogni spazio. Ti accompagna se hai bisogno di cinque minuti come di più tempo. E sicuramente ci sarà la sorpresa di scoprire qualcosa di nuovo.

Inizialmente, prima di mettermi a ticchettare sulla tastiera, pensavo di parlare dei fumetti di quest’ultimo numero. C’ho ripensato, scopriteli da voi. Vi dico che c’è Manuele Fior (che se non conoscete questa è un’occasione per vedere uno dei suoi primi lavori), c’è Makkox (che mi ha gelato il sangue), c’è Edmond Baudoin (che mi ha fatto scoprire un argomento di cui non sapevo nulla), c’è Bastien Vivès (con i suoi quadretti esilaranti), c’è… Ma non vi dico nulla.

Quindi, con questo numero di giugno ANIMAls va in vacanza, promettendo di tornare a settembre con un nuovo piano. Io credo di aspettare l’inizio del nuovo ciclo per abbonarmi, ma questo non è importante.

Vi lascio il link al blog dove troverete tante informazioni: animals-theblog.blogspot.com/

sp

domenica 5 giugno 2011

Il trucco - ovvero come vi ho fregati



Una precisazione prima di iniziare. Quello che segue non vuol essere una spiegazione su ciò di cui parlano alcune mie storie, non tratterò del loro significato. Semplicemente, rendendomi conto di quanto "prendo" da altri fumetti per raccontare le mie storie, ho sentito l'esigenza di parlarne apertamente. Non ci sarà il cosa ma il come. Prenderò in esame gli ultimi tre episodi di CROSSOVER!!!, scegliendo un solo fumetto che ha influenzato ogni episodio.
Cliccando sul titolo verrete reindirizzati all'episodio
.
EPISODIO 08: supereroe

Nell'ottavo episodio, dopo aver continuato sempre a procedere all'interno della griglia della striscia, arriva la rottura con l'inaspettata irruzione de la Folgore.
La tecnica dell'immagine fissa in cui l'inquadratura si avvicina così tanto da perderne il senso d'immagine, che tra l'altro ho già utilizzato in altre occasioni, non sapevo da dove l' ho tirata fuori. Avevo però la sensazione che non fosse affatto originale, anzi, che fosse proprio una di "quelle cose" che hai visto più e più volte. Poi ho capito, guardate qua:



di Alan Moore + Garry Leach

E ovviamente sono andato a rubare da quel supereroe ormai mitico per storia editoriale e trama che sta alla base di tutto il fumetto supereroico di stampo revisionista. E il bello è che nemmeno l'ho mai letto veramente ma solo spizzicato qualche pagina qua e la. Sto parlando di Miracleman (originariamente Marvelman), personaggio riplasmato a fine anni 70 dalla penna di Alan Moore e dalla matita di Leach.
Nella pagina che ho postato, dopo una avventura semplice e bambinesca, arrivati al solito lieto fine, vediamo l'inquadratura avvicinarsi sempre più, la nera pupilla arriva a coprire tutta la vignetta e questo ci porterà ad irromperere nel mondo reale.
Insomma, niente di nuovo sotto il sole. Autori su autori continuano a cercare di reinventare il genere ma, sembra sempre più, che all'origine ci fosse tutto.
Quindi un titolo: Miracleman. Ma le influenza sono incalcolabili, da lavori successivi dello stesso Moore, a Sandman di Gaiman, al Sentry (che ne è ispiratore esplicito de la Folgore) di Jenkins.
Solo un ulteriore appunto. Ne la scena dell'arrivo de la Folgore mi sento di inserire tra le mie influenze, senza però averlo voluto copiare di proposito, Andrea Gadaldi, autore italiano di cui ho già parlato in passato.

EPISODIO 09: la favola della buona notte

Cambio. Modifico la linea narrativa e modifico l'impostazione della struttura. La storia diventa realistica e d'ambientazione familiare. Per questo mi è stato del tutto naturale avere come punto di riferimento le storie di Love and Rockets di Jaime Hernandez.


Jaime Hernandez

Non esagero se dico che Jaime Hernandez è il mio autore preferito. Le sue storie hanno scalzato anche quel Sandman che tanto mi ha sconvolto.
Jaime, assieme ai fratelli, è autore del fumetto indipendente Love and Rockets ma ognuno segue in modo indipendente le proprie storie. Credo di aver studiato il tratto di Jaime. L'utilizzo dei neri. Le figure femminili. I dialoghi così naturalistici. La quotidianità dell'azione che si innesca in un contesto inizialmente dal prefisso fanta. In L&R si rompe la solita narrazione della storia. Salti temporali da una scena all'altra. Piccoli eventi che hanno la stessa importanza di altri più "grandi". Il lettore deve leggere davvero, ogni vignetta è fondamentale.
La griglia diventa fissa. Ho letto un suo commento all'impostazione delle tavole, Jaime, affermava di come non fosse necessaria la ricerca di virtuosismi grafici nelle sue storie. Appunto, dipende sempre dalla storia. Ho scoperto quasi per caso di trovarmi bene con la tavola suddivisa in tre vignette lunghe.
Non troverete nient'altro come Love and Rockets e non troverete altri personaggi tanto affascinanti, delicati e imperfetti come quelli di Jaime.

EPISODIO 10: caffè e parole


Cambio. Mentre nell'episodio 9 ho voluto interpretare una narrazione con le sole immagini qui, al contrario, ho voluto basare tutto sul dialogo.
Era da un po' che pensavo a realizzare un fumetto in questo modo e questa era l'occasione buona. Questa storia è una spudorata scopiazzatura di stile a Kyle Baker e al suo Perchè Odio Saturno.

Kyle Baker

E non dite che non è un fumetto. Baker rinuncia ai baloon. Stilizza il tratto, usa grossolani tratti per un mezzotono. Il tutto rende il racconto fresco e frizzante. Le battute sono esplosive. Musicali. Hanno ritmo. Le espressioni esagerate, cartunesche e pur sempre reali. Perchè Odio Saturno è un fumetto stupendo che tutti dovrebbero leggere.
Baker ha realizzato altre e varie opere. Ha messo in scena la storia del Re Davide accostando al tratto cartunesco una delle storie più crudele e sanguinaria che sia mai stata narrata (ed è tutta la, sulla Bibbia, Baker non inventa nulla), ma non manca neanche Capitan America nei suoi lavori e chi pensa che quel tratto da cartoon non sia adatto ai supereroi, beh, non ha capito nulla.

Ecco a voi svelato il trucco. Resta molto poco della magia eh?

sp

sabato 21 maggio 2011

Haiku 4 Happiness


Ve ne avevo già accennato tempo fa.

Edizioni Haiku hanno continuato con il loro progetto a supporto di Stefania Fontecilla raccogliendo illustrazioni a commento del disastro avvenuto in Giappone. Ora propongono la raccolta di tutto il materiale in e-book, il titolo: Haiku 4 Happiness. Scaricabile con una donazione di 3 euro, tutto il ricavato dell’iniziativa sarà devoluto per volere dell’editore a Save The Children Italia Onlus, impegnata nel fornire assistenza ai tanti bambini rimasti senza famiglia e nell’aiutare genitori e figli sopravvissuti alla tragedia a ricongiungersi.

Per scaricare l’ebook bisogna essere registrati al sito www.edizionihaiku.com.

Certo, ormai siamo tranquilli. La nube tossica non è arrivata. Le bacchette dei ristoranti giapponesi son sicure. La catastrofe è passata per noi.

Se vogliamo possiamo non dimenticare.

sabato 7 maggio 2011

lunedì 2 maggio 2011

Cambio di direzione


Ok, questa è spudorata pubblicità. Ma, se vi va, vi consiglio di andarvi a leggere il nuovo episodio di CROSSOVER!!! E magari lasciate un commento così mi faccio un'idea.

Volevo poi segnalarvi una recensione scritta da io per il sito Neilgaimania. Cos'è Successo al Cavaliere Oscuro?

E infine: son sempre più dubbioso sul senso di tenere in piedi questo blog...

sp

domenica 24 aprile 2011

Folgore!


Vi ricordate Bambini, la mia striscia con protagonisti un gruppo per l'appunto, di bambini?
Da un po di tempo sto portando avanti un crossover con Dado, un talentuoso disegnatore che pubblica su web. E questo è il colpo di scena.
Se avete voglia di leggere questa storia, Qua, potete trovare l'elenco dei vari episodi

sp

domenica 17 aprile 2011

Il Gatto Francese a Venezia

[Cliccando sull'immaginina sarete catapultati al post in cui parlo dell'incontro con Joann Sfar.]

sp

venerdì 1 aprile 2011

Per il Giappone

Ci sono fatti che difficilmente sono esprimibili a parole. Quello che è successo in Giappone è sicuramente uno di quelli. La solo cosa che ho saputo esprimere a riguardo è il disegno che vedete sopra (lo potete ingrandire cliccando QUA)

Il blog HAIKU 4 HAPPINESS sta raccogliendo immagini a favore del popolo giapponese così tanto martoriato. Potete visitare il sito semplicemente cliccando sul disegno.
Soffermatevi un po', è importante, e, se siete disegnatori o grafici, condividete.

sp

martedì 29 marzo 2011

Io vivo in un sogno dal quale non riesco a destarmi.

C'era una volta un gatto, un po' speciale. Nel corso dei secoli era morto e rinato più di un milione di volte. Era stato allevato da generazioni di uomini verso cui non aveva provato che indifferenza. Non temeva la morte. A un certo punto decise di diventare un libero gatto randagio. Incontrò una bella gatta bianca e vissero insieme felici e contenti. Passarono gli anni e la sua candida compagna, ormai vecchia, si spense. Lui pianse per più di un milione di volte, e poi la seguì. Non rinacque più.
(Spike Spiegel: The real folk blues, parte II, episodio 26)

sp

domenica 20 febbraio 2011

Due Anni


Due sono gli anni passati da quando ho pensato a questa storia. Una storia ambientata durante il carnevale di Venezia. Due anni fa ci sono andato, solo, in un pomeriggio di febbraio, a scattar foto. La storia c'era, una storia breve, ma pur sempre una storia. C'erano pure le foto come materiale di base. Tutto tranne la mano che disegna.
Questa mattina ho buttato giù le matite per la prima tavola.
La storia è rimasta e verrà fuori.
Anche se potrebbe arrivare per il carnevale 2012.

Ho voluto pubblicare la tavola non completa. Solo le matite. Mi hanno sempre affascinato le matite degli altri autori. Sembra quasi di poter cogliere l'anima del disegno. Le mie sono solo una traccia. Non è il disegno, quello verrà con l'inchiostro. Però mi andava di mostrarle. Un atto di narcisismo. Credo di esserne consapevole di ciò. Non sono un fumettista, ma disegno fumetti e non mi voglio prendere in giro. Si, li disegno per me, per stare bene, perché ne ho bisogno e mi aiutano a mantenere un certo equilibrio (avevo scritto "sanità", ma ho corretto) ma li disegno anche per poterli mostrare. Questo, chiunque tu sia, avevo voglia di mostrartelo.

SP