giovedì 25 aprile 2013

Le Storie che NON Leggerete, MAI: Capitolo TRE

 "Io Vinco" è l'idea per una storia breve, magari di quattro pagine, magari per un concorso di fumetti. Un "magari" rimasto ipotetico.


"Il mondo si divide in due" dice "chi vince e chi perde. Io vinco". Un uomo il cui unico senso è sconfiggere gli altri, abbatterli a suon di mazzate. Non fermarsi mai, avanzare lasciando tutti indietro.


Poi un giorno entra in una locanda e si trova faccia a faccia con lui. E' la prima volta che lo incontra eppure capisce. Capisce che con lui non ce la può fare. Non riuscirà a sconfiggerlo. Si fermerà. Diventerà un perdente.
E allora che senso ha avuto tutto?

fine


Il tizio della locanda era già comparso in Nove Passi, 24 Ore del 2008, e in Attraverso il Silenzio.

mercoledì 24 aprile 2013

Broadchurch


Sulla spiaggia di Broadchurch viene ritrovato il corpo di Danny Latimer. Sarà l'appena arrivato ispettore Alec Hardy ad occuparsi del caso. Durante le indagini emergeranno tutti i lati oscuri della comunità.

Broadchurch è una serie inglese. Lo vogliamo definire detective drama? Google Traduttore mi aiuta chiamandolo telefilm poliziesco e mi sembra vada bene. Negli otto episodi le indagini procedono a rilento, più si conoscono i personaggi più si scopre che ognuno ha qualcosa da nascondere. Gli indizi son pochi, impalpabili, eppure tutti sembrano implicati. E' la vicinanza, tutti si conoscono, sono amici o parenti. Ma se ci sono segreti come ci si può fidare?

Guardando il primo episodio sono stato subito affascinato dalla storia e dall'interpretazione degli attori (non ho ancora detto che Alec è interpretato da David Tennant) pur non essendo troppo convinto da tutti i rallenty. Con l'avanzare, anzi, con l'arrancare dell'indagine i rallentamenti d'immagine vanno a sottolineare come tutto sia un meccanismo lento, traballante, incerto e che non risponde ai nostri tempi personali.

Broadchurch è un indagine e racconta di un indagine e tutti gli aspetti e le persone che vengono catturati dalla rete al centro della quale c'è l'omicidio. E' una critica alla stampa e alla sua ingordigia di sofferenza altrui? O è rivolta all'incapacità di chi deve indagare? O alla religione pronta a ritornare     sotto i riflettori approfittando di chi ha bisogno? E tutti quelli che chiedono solo un colpevole da additare? 
Quello che emerge è il fatto che è difficile essere obbiettivi. Un'indagine è composta da molti elementi e il quadro che ne emerge, per essere esauriente, non ne può escludere nessuno. Seguiamo il processo e alla fine, arrivati a scoprire il colpevole quasi ne restiamo delusi. Non si vuole sapere il chi è, solo continuare a farne parte. Ci si indigna, si urla, diciamo cosa faremmo se, interpreti senza essere attori. 
Abbiamo ottenuto il nostro colpevole ma quel che resta è solo dolore.

Un'altra cosa che mi ha fatto storcere il naso è l'introduzione dell'elemento soprannaturale nella figura di un sensitivo. Ripensandoci poi ho capito che anche lui ci stava. C'è spazio per chi crede e per chi no. E si può credere in tutto se fatto in onestà e si può anche non credere, dipenderà dal punto di vista.

Qualche settimana fa mi lamentavo del fatto che non riesco ad appassionarmi alle serie tv. Broadchrch è l'eccezione che conferma la regola (e non credo sia la sola). Ben scritta, diretta e interpreta. Mi ha fatto riflettere su quel che succede tutti i giorni e allo stesso tempo mi ha divertito nel cercare di capire chi era il criminale. Ovviamente non l'avevo capito, manco un maggiordomo in tutta la serie c'era.
Ciliegina sulla torta: uno stronzissimo protagonista in trench.


martedì 16 aprile 2013

Le Storie che NON Leggerete, MAI: Capitolo DUE

C'è un uomo in cerca di una verità. Viaggia per il mondo e vuole scoprire il vero significato del male. Male con la lettera maiuscola non solo perchè è una parola scritta dopo un punto.
Riesce a trovare Satana, facciamo che lo trova nelle profondità di una caverna nelle profondità della terra? Facciamolo.E gli pone la domanda: che cos'è il male?
E Satana come risposta gli racconta una storia. La storia di Gesù. Un Gesù diverso da quello appreso al catechismo e che in realtà è il capo dei ribelli di una setta ebraica che combatte contro l'impero romano. Alla fine viene arrestato e al processo c'è un altro uomo con il suo stesso nome. Alla folla, dato che si è in tempo di Pasqua, viene data la possibilità di liberare uno dei due prigionieri. La folla libererà il nostro buon Gesù guerrafondaio condannando perciò l'altro malcapitato.
E quindi che vuol dire questa storia? Qual'è la risposta alla domanda sul male? E il triste Satana rivela che il male non è altro che una scelta sbagliata.
fine


Anche se non so scrivere più di tre righe di seguito questa era l'idea per un libro.
Ripensandoci ora non so bene come mi si sia strutturata in testa perchè presenta due periodi ben diversi della mia vita.
La cornice del racconto, quella con Satana, è stata sicuramente pensata quando ancora credevo. La figura della Stella del Mattino è fotocopiata dal Satana Nagaiano. Un angelo ancora bello e nobile. Si differenzia solo per il fatto che non è più addirato con Dio anzi è pentito del suo peccato di superbia, sa anche che Dio lo perdonerebbe e lo farebbe tornare in Paradiso se lo volesse. Non ritorna per un suo senso di responsabilità verso i demoni che l'hanno seguito e che per causa sua son diventati demoni. Traspare in quest'idea un senso di positivismo verso il credo in una divinità.
La parte centrale, quella dei due Gesù, deriva dalle letture che feci e che mi portarono a ribaltare la mia opinione sulla religione fino a considerarmi ateo per un certo periodo. Brevemente, si ipotizza che in realtà Barabba fosse lo stesso Gesù. Considerando il fatto che un ebreo non può nominare il nome di Dio, Gesù, in quanto egli stesso ebreo, avrebbe usato un altro epiteto, diciamo padre, che in aramaico è "abba". Per indicare "figlio di" si dice Bar quindi Gesù Figlio del Padre diventa Yeshua Bar Abba, Gesù Barabba. Nella Bibbia Barabba si chiama Gesù ma tendenzialmente non ci si fa caso.
Non mi soffermo su queste teorie dal retrogusto complottistico, non ne ho la competenza ne abbastanza conoscenza. Sta di fatto che scavando nella formazione di questa storia vedo come due blocchi d'idee sono andati ad amalgamarsi per unirsi in un'unico racconto che non vedrà mai la luce.
E va bene così.

martedì 9 aprile 2013

Le Storie che NON Leggerete, MAI: Capitolo UNO

Per la maggior parte delle volte, quando invento una storia, faccio una gran fatica a dare un titolo. Mi riduco alla fine a metterne uno posticcio. A volte però il titolo arriva fin dall'inizio ed è quello giusto.
E' il caso di "Essere Umano o Essere Umano?". Storia di un bel po' di anni fa, credo quattordici o quindici, con protagonista un demone.

Il titolo è il quesito del demone. Si è umani in quanto tali o perchè ci si comporta in modo umano?
Il demone, nei miei proposti, non aveva nulla di positivo. Semplicemente dopo una lotta con un altro demone viene salvato da un monaco. Questo lo mette in dubbio. Una creatura così debole si rivela così forte aiutandolo. Vede in quell'atto qualcosa di grande che la sua forza non riesce a decifrare e, siccome per lui la forza è tutto, vuole capire. Decide perciò di vivere tra gli uomini, come un liceale. Una ragazza instaurerà un rapporto con lui, non lui con lei.
E alla fine il monaco muore. Il nemico del demone attacca l'uomo per colpirlo. Il demone si chiede dov'è finita tutta la forza del monaco, qual'è il senso e resta perciò senza risposta.
fine.




Visivamente, nel realizzare il demone, c'è l'influenza di Devilman di Nagai e di Wolverine e un pizzico di Toriyama nell'assenza di naso. Il demone l'ho inserito in Attraverso il Silenzio.

Ripensando a cosa parlavano queste storie vedo quanto son cambiato. Sono il riflesso dei miei ideali, del mio credo. Ero credente e mi ritrovavo la testa piena di diavoli e angeli con una visione positiva della fede. 
Il demone avrei voluto utilizzarlo anche in un'altra storia...


...un fantasy, in cui una compagnia attraversando il deserto trova una statua. Si accorgono poi che la statua in realtà è viva, è il demone in riflessioni da un'infinità di anni. Ci fù un tempo in cui incontrò Gesù e ne fu così colpito che era ancora li a riflettere su quell'uomo. Scritta così sembra proprio un'idea scema.

E a proposito di Gesù! Anzi no, avremo tempo di parlarne nel prossimo capitolo.

lunedì 1 aprile 2013

Le Storie che NON Leggerete, MAI: Prefazione



Tutto qua. Ho un quaderno da riempire. Ho delle storie che avrei dovuto raccontare e che non ho mai raccontato. Ho la consapevolezza che non sto disegnando più.
Quindi, d'ora in poi, scarabocchierò su queste pagine rivelando cosa avrei potuto disegnare. Ovviamente lo farò con tempi più che saltuari, senza periodicità, che non si pensi poi, e il "pensi" è rivolto a me in prima istanza, che questo sia un progetto vero.
Semplicemente la mia è la volontà di negare ogni ipocrisia di fingermi autore. E' tempo di dire no. Fin che non viene resa pubblica la storia c'è sempre la possibilità in me di far finta che prima o poi ne farò un vero fumetto.Sarebbe fingersi qualcosa che non si è. Finzione verso me stesso. 
Nel momento in cui rivelo cosa avevo in testa non posso più dirmi "quando ho tempo lo farò".
Sono l'assassino delle mie storie.

sp


...e poi chissà. Magari un giorno...
(ecco che ci ricasco)