mercoledì 11 ottobre 2017

[Visioni] Shangri-La di Takashi Miike



Una storia di un'umanità che trova la sua rivalsa.
Il film ruota attorno a tre personaggi. Il Capovillaggio, che si prende cura di una piccola comunità di senzatetto. Uno sconosciuto che per caso arriva alla comunità e ne diventerà subito il vice-capovillaggio. Un piccolo industriale sconfitto dalla "crisi".
I rapporti tra i personaggi scaturiscono sempre da un aiuto gratuito verso l'altro. Una gratuità che porterà sempre ad un ritorno maggiore, non solo monetario.
Proprio l'aiuto reciproco é il motore degli eventi contrapposto ad una staticità dell'avarizia di mercato. Due cose emergono: c'è bisogno dell'altro per risolvere i propri problemi, é nella propria individualità e competenza che possiamo aiutarci.
Qualcuno ha detto che l'uomo é un animale sociale ed é vero. Non va però dimenticata la qualità della società.
Miike non é un autore buonista tanto che la comunità di senza tetto viene nominata Utopia. Un rimando ad un'anarchia ragionata e consapevolezza di una condizione perennemente in divenire.
Ancora, Miike si conferma regista versatile. Ha realizzato film che vanno da Yattaman a Visitor Q passando per Ichi the Killer, eppure é sempre riconoscibile e padrone dell'opera, anche quando é un adattamento. Sa raccontare il dramma ma non dimentica mai l'ironia.
Shangri-La é una storia buona e positiva. "Happy ending" commentano gli stessi personaggi. Un'utopia a qui dobbiamo mirare.

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